CORALE CORVIALE
laboratorio di comunità
Corviale. La prima volta che siamo andate in visita ci è sembrato disabitato, silenzioso, spettrale. Un mammuth pietrificato, monolite. Ci siamo chieste come avvicinarlo, come eroderne le pareti di cemento e renderle finalmente porose, farle risuonare. La storia di DIA, una dea sacra venerata in queste zone molto prima che Corviale fosse edificato, ci è venuta incontro.
Attraverso la parola, i suoni, il disegno abbiamo coinvolto in laboratori diversi le donne del centro antiviolenza Differenza Donna e un gruppo di bambini e adolescenti di nazionalità diverse che vivono nel quartiere. Abbiamo cercato insieme di evocare l'origine del mito di Dia, le radici di un passato lontano quando il tempo e il tempio erano circolari e questo unico lungo blocco di cemento non era ancora stato immaginato, quando Dia era celebrata come la dea femminile della crescita e della rigenerazione.
Attraverso questo lavoro abbiamo desiderato ascoltare un'altra Corviale, non quella stereotipata di violenza e abbandono ma un altro mito fondativo, un mito-eco-poietico per ricollegarci alle diverse forme di vita e di resistenza che vivono in questo spazio. Il selvatico, l’incolto, le piante, gli animali che popolano questi luoghi e che possono comporre un nuovo vocabolario Marginale/Incivile/Fragile/Resistente/In-festante/Selvatico/Migrante. Un vocabolario del margine, un Erbario e un Bestiario per capovolgere i significati e in grado di generare bio e socio diversità.
Con il supporto di Magic Carpets/ Creative Europe e Laboratorio di Città Corviale.