La formazione è di recente genesi e raggruppa al suo interno musicisti provenienti da differenti esperienze, che siano esse il jazz, la musica classica, il tango, l'afro-cubano; un mix che rende questo ensemble originale e particolarmente interessante. Se il criterio della costruzione di formazione d'archi e' spesso relativizzato alll'accompagnamento o abbellimento della proposta, ci troviamo di fronte, in questo caso, ad un'Orchestra che, autonomamente, apre e conclude temi, con un'intelaiatura armonica sicuramente piu' riferita alla Big Band moderne che agli String Ensemble, spesso e purtroppo, camerieri a servizio dei solisti od ai quartetti di turno. Pertanto, i punti di contatto sono con quella linea che unisce gli arrangiamenti di Duke Ellington, George Russell e, soprattutto Gil Evans.
E' di fatto raro, incontrare nella nostra penisola formazioni di ispirazione jazz, costituite da violini, viole, violoncelli e contrabbassi; in questo caso, oltre alla particolarita' generale, incontriamo sicuramente una mosca bianca, probabilmente l'unico esempio di approccio moderno alla musica non realizzato con strumenti a fiato. Questi ultimi, sono presenti nella band in qualita' esclusivamente solistica, attorniati da sezione ritmica, string ensemble e vibrafono, strumento dal magico suono che, nell'impasto sonoro, dovrebbe anche evocare l'energia e la fluidita' dell'arpa.
Pertanto, non ci resta che attendere la Jazz String Orchestra alla prova, come anteposto, ensemble giovane ma nato per precisa indicazione dei musicisti che ne fanno parte, praticamente un'esigenza di una nuova via di espressione e comunicazione. Ne fanno parte Melody Quinteros, Vittoria Nagni, Giulia Anita Bari, Agnese Antonelli ai violini, Ambra Michelangeli e Giorgia Martinez alla viola, Ludovico Centracchio al violoncello, Edmondo Cicchetti e Stefano Cesare ai contrabbassi, Marco Paolucci alla chitarra, Giovanni Campanella alla batteria, Francesco Lo Cascio al vibrafono, Carmen Falato al sax soprano e Danielle Di Majo al sax contralto.
Buon ascolto!
Marco Omicini