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La Frangia è un’associazione di promozione sociale e un collettivo artistico fondato da Giulia Anita Bari - violinista e operatrice umanitaria - e Guendalina Salini, artista visiva.

 

L'associazione ha l'obiettivo di narrare e denunciare attraverso il potere trasformativo dell’arte - visiva e sonora - situazioni sociali complesse, in cui i diritti umani sono spesso calpestati. Attraverso gli strumenti dell'arte comunitaria sviluppiamo progettualità artistiche e di ricerca che nascono dal dialogo e dalla co-creazione con le comunità (umane e vegetali) con cui ci relazioniamo.

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Dal 2021 il collettivo si è allargato, abbracciando in maniera più profonda i temi della ricerca musicale, in particolare dell'Est Europa e del Medio Oriente, e rafforzando le gambe dell'associazione attraverso un lavoro di visione e progettazione più strutturato. Sono infatti entrati a far parte del consiglio direttivo e del collettivo Federico Pascucci, musicista e compositore, e Martina Fattorini, progettista ed esperta di turismo e interpretariato.

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La Frangia ha la sua sede legale in Calabria, a Drosi, una piccola frazione del Comune di Rizziconi (RC), dove da anni la comunità sperimenta forme di accoglienza dei lavoratori stranieri all'interno delle case disabitate del paese. 

 

La sede operativa dell'associazione è a Roma nello Studio Coni Stella, storica fabbrica di coni gelato degli anni '60 .

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Giulia Anita Bari ha una formazione artistica e giuridica. Ha studiato violino al Conservatorio di Musica di Venezia e Relazioni Internazionali e Diritti Umani all’Università di Padova, specializzandosi in Diritto dell’Unione Europea presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, con un focus particolare sulla tutela dei lavoratori extracomunitari. Ha lavorato per numerose organizzazioni internazionali e Ong in Italia e all’estero (UNHCR, ActionAid, Oxfam, MEDU, SCI, Terra!), in particolare quale responsabile di progetti sul campo relativi alla tutela dei lavoratori stranieri impiegati in agricoltura. Negli ultimi anni ha vissuto in Calabria, Basilicata e Puglia, lavorando quotidianamente nelle baraccopoli in cui vivono i lavoratori agricoli provenienti principalmente dall’Africa sub-sahariana. Oggi lavora come violinista ed è responsabile dei progetti In Campo!Senza caporale e dell’Orchestra dei Braccianti per l’associazione Terra!

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Durante il lavoro nei ghetti è avvenuto l’incontro con Guendalina Salini, artista di Roma con all'attivo diverse mostre nazionali e internazionali. Dopo gli studi a Londra dove conferisce un Master in Fine Art alla Middlesex University, inizia ad esporre con gallerie d'arte e spazi no profit. L’indagine estetica di Guendalina Salini ruota intorno a temi di estraneità, perdita, lontananza. Il senso di spaesamento da cui prende le mosse è vissuto come un’occasione per la genesi di nuove forme di identità seppur transitorie , per costruire o raccontare  comunità fragili, temporanee, aperte, inclusive. Questa ricerca si articola attraverso video, installazioni, performance, foto e progetti curatoriali. Collabora con diversi curatori esponendo in gallerie private ( Ex Elettrofonica, Francesca Antonini, ST Gallery) Fondazioni d’arte (Fondazione Fendi, Fondazione Baruchello, Auditorium-Fondazione Musica per Roma) Festival di cinema  (Locarno, Roma) espone inoltre in diversi Musei e spazi istituzionali (Macro, MAXXI, Istituto Geografico Italiano), e in fiere dell'arte a Milano, Torino, Parigi, Londra, Istanbul, Buenos Aires.

 

I lavori di Guendalina Salini sono visionabili ai seguenti link:

Guendalina Salini

Galleria Exelettrofonica

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